ASSOBIOMEDICA: D’ACCORDO CON IL MINISTERO, NUOVI TAGLI MINACCIANO LA TENUTA DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

Boggio: “Indispensabile il perseguimento di una sanità sostenibile e competitiva senza mettere a rischio il diritto costituzionale alla salute dei cittadini”

Siamo d’accordo con le dichiarazioni di Renato Botti, direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute, che questa mattina, in apertura del convegno “Il sistema sanitario alla prova della sostenibilità”, ha manifestato preoccupazione per il nostro prezioso Servizio sanitario nazionale minacciato da  nuovi tagli.

“Con ulteriori riduzioni alle risorse destinate alla sanità assisteremmo a una lenta e inesorabile cancellazione del carattere universale del servizio sanitario nazionale, fiore all’occhiello della Sanità italiana, rischiando di ledere lo stesso principio costituzionale del diritto alla salute” – ha dichiarato Luigi Boggio, neopresidente di Assobiomedica sull’ipotesi di nuovi tagli alla Sanità in vista della conferenza Stato-Regioni del  prossimo 2 luglio.

La ricerca esasperata e assoluta della riduzione della spesa sanitaria con manovre arbitrarie mette sotto scacco l’intero sistema e il nostro settore. In particolare, l’annunciato payback per i dispositivi medici sarebbe una misura  difficilmente applicabile, che ci penalizzerebbe nonostante la spesa in dispositivi medici rappresenti solo il 5,1% del Fondo sanitario nazionale.
Gli effetti di tale misura avrebbero inoltre un risvolto molto negativo sulla qualità delle prestazioni sanitarie. Il payback infatti non significa tagliare gli sprechi con politiche mirate, ma far chiudere le imprese e disincentivare gli investimenti esteri nel nostro Paese, il che significa limitare ai cittadini l’accesso a cure di qualità.

La sostenibilità del sistema Salute è già a rischio per effetto delle spending review degli anni passati. Oggi la Sanità avrebbe bisogno di uno slancio  per ricominciare a investire nel servizio sanitario attraverso una programmazione sanitaria strategica di ampio respiro. Si continua invece a impoverire un sistema che costituzionalmente dovrebbe garantire a tutti il diritto alla tutela della salute.