Massimo Pulin: “Innovabiomed mette le imprese al centro dell’attenzione, sono loro il vero motore del Paese”

Massimo Pulin è il nuovo Presidente nazionale di Confimi Industria Sanità, una carica importante per l’imprenditore padovano di terza generazione, già presidente della Orthomedica Srl, azienda che da circa un secolo opera nel campo della produzione presidi ortopedico-sanitari.

Cosa rappresenta per lei questa nomina?

“E’ un percorso importante in ambito imprenditoriale. Confimi è una grande associazione che raggruppa importanti imprese in ambito biomedicale , circa 700 imprese del comparto con 15mila addetti. Cercheremo di dare rappresentanza alle imprese che ne hanno bisogno e vogliamo dare impulso alla politica affinché si possa lavorare insieme a quelle riforme di cui ha bisogno il sistema sanitario nazionale, riforme utili a superare il Covid-19 e ad avere un sistema sanitario nazionale adeguato ai tempi”.

Cosa significa per Confimi la partecipazione ad Innovabiomed?

“Innovabiomed è un importantissimo corollario che mette le imprese al centro dell’attenzione, sono loro il vero motore del Paese. All’interno di Innovabiomed saranno presenti realtà importanti che daranno sicuramente un’immagine positiva di Confimi e del sistema biomedicale”.

Di cosa hanno bisogno le aziende per poter innovare?

“In questo momento hanno necessità di regole, che sono importantissime, di sostegni economici e di gare di appalto che non tengano conto solo del prezzo al ribasso, la politica deve fare dei passi avanti in questo senso, sono fondamentali”.

La risposta delle aziende italiane all’emergenza Covid, assume sempre più importanza visti i dati mondiali odierni. Cosa ne pensa?

“L’Italia ha superato brillantemente il test pandemia, un test difficilissimo. E’ facile parlare ed è difficile fare, ma rispetto a tanti altri paesi del mondo con cui riesco a confrontarmi, l’Italia con tutte le problematiche del caso ha dato dimostrazione di una grande capacità organizzativa. L’insegnamento che ci ha dato la pandemia va tradotto in progetti, è fondamentale che le aziende riprendano a produrre i dispositivi medici in Italia”.