TEC-Eurolab: il Presidente Paolo Moscatti e il responsabile R&S Andrea Scanavini ci portano alla scoperta di una realtà che da anni lavora anche sul biomedicale

L’azienda è un centro di competenze tecniche e laboratori di prova per dare la sicurezza che materiali e processi garantiscano le prestazioni attese

Nei giorni scorsi il Direttore del nostro portale, Alberto Nicolini ed il giornalista Gian Paolo Maini si sono recati presso TEC – Eurolab, azienda situata a Campogalliano, in provincia di Modena per intervistare il Presidente Paolo Moscatti e Andrea Scanavini, Responsabile Ricerca e Sviluppo. “La storia di Tec Eurolab – ha spiegato l’Ing. Moscatti –nasce nel 1990 ed è collegata direttamente al Distretto Biomedicale e agli altri distretti della nostra provincia, in particolare a quello dell’automotive. Siamo nati per aiutare i nostri clienti e fare prove su materiali e poi c’è stata un’evoluzione dell’azienda, seguendo anche i progressi tecnologici dei distretti. A fine 2012 si è deciso di incrementare le assunzioni sul territorio, è cambiata completamente l’idea dell’azienda e, in collaborazione con l’ingegnere Scanavini, abbiamo deciso di essere “unici in ciò che facciamo” e quindi diventare un punto di riferimento per le aziende manifatturiere. Sono state portate al nostro interno le competenze relative a nuovi progetti industriali per essere sempre al top. La nostra è un’azienda che punta su tecnologie estremamente avanzate e, relativamente al settore biomedicale, si potrebbe fare ancora di più rispetto a quello che già stiamo facendo”.

In questi anni abbiamo collaborato con diverse aziende del distretto biomedicale – ha affermato l’Ing. Scanavini – e questa collaborazione si è focalizzata su circolazione extracorporea e ventilazione non invasiva. A due aziende abbiamo dato la risoluzione di una problematica che avevano e che non trovava risposta, né attraverso ciò che era disponibile sul mercato, nè tramite il mondo accademico. Con queste aziende, abbiamo fatto attività di ricerca e sviluppo, avendo ben chiaro l’obiettivo finale. Siamo sempre stati un centro al quale è stato riconosciuto un alto livello di servizio ad un prezzo, però, non proprio economico. Abbiamo deciso di portare competenze e capacità ad un livello ancora superiore e al quale “i competitor non stavano nemmeno pensando”. Ci siamo quindi trasformati da laboratorio di prova a centro di supporto di r&s e ai distretti è piaciuto tantissimo perché hanno trovato una struttura che si adatta alle loro specifiche esigenze. La differenza tra il lavoro sul biomedicale e sulle altre specialità? L’approccio non cambia rispetto a quando lavoriamo su automotive o aerospaziale e credo sia giusto così, perché il nostro mestiere è estremamente tecnico, focalizzato sul prodotto e non su quello che deve fare. “Farsi coinvolgere emotivamente” da quello che il prodotto dovrà fare abbasserebbe le nostre prestazioni. L’oggettività è fondamentale nei settori in cui ci muoviamo, sia per motivi professionali che di riservatezza”.